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Gennaio 1969: la ragazza più bella di Villalta, paese del Bergamasco, viene strangolata e ritrovata nel prato sotto il sagrato, giusto dopo la messa. Poi, sulla terra fresca del cimitero dove riposa, vengono depositati cinquanta garofani bianchi a disegnare la forma di un occhio; prima che le forze dell'ordine possano capirci qualcosa, arriva un'altra vittima, questa volta a colpi di martello. Oltre alle persone muore anche l'innocenza del paese che, per la prima volta, si rende conto dell'esistenza del male. Per il suo romanzo d'esordio, Alessandro Gnocchi racconta la propria terra con lo stesso amore usato da Giovannino Guareschi per cantare la sua Bassa: al centro di tutto c'è un paese apparentemente immobile, con i suoi riti e i suoi abitanti, tutti caratterizzati da idiosincrasie e miserie profondamente umane.